AGGIORNA IL CONTENUTO! Vi consigliamo di aggiornare i contenuti di questo sito cliccando sulla immagine della testata. Grazie! Per partecipare!

giovedì 25 agosto 2011

Piccoli comuni, risparmi ed efficienza

La proposta che viene fatta in questi giorni e' di l'accorpamento dei comuni con un numero minore di 1.000  residenti e l'accorpamento delle funzioni amministrative dei comuni con meno di 5.000 residenti.  Una delle tante proposte raffazzonate ed ideologiche di questo governo di vecchi professorini di stampo craxiano.
Ma forse bisognera' essere più rigorosi.
Bisognerebbe tener conto che molti di questi paesi  sono  “turistici” ( sono 4.951.  i paesi con un rapporto tra “seconde” e prime case che vanno dal 15% al 1700%). I sindaci di questi paesi, piccoli ras,  utilizzano a piene mani la possibilità offertagli di gestire tasse, tributi e tariffe con ampia discrezionalità, senza doverne rispondere al momento del voto.
Frutto di una legge mal gestita che,  nel  tentativo di ottenere stabilità di gestione e responsabilizzazione, ha omesso di istituire contrappesi e controlli a favore di questa ampia fetta di contribuenti.
Una proposta più razionale sembra essere di:
  • trasformare le provincie in centro servizi a favore di tutti i piccoli comuni con meno di 5000 abitanti con eliminazione delle relative strutture amministrative ma preservandone, in toto e riampliandola, la rappresentanza politica, prestata a titolo gratuito.
  • Concentrazione delle Prefetture a livello Regionale,
  • Reintroduzione dell'ICI sulla prima casa, l'unica forma di finanziamento dei comuni, se pur nella forma dell' esenzione per le classi deboli,
  • Serio riaccatastamento delle abitazioni,
  • Costituzione nei comuni, specie quelli turistici, dell'anagrafe dei cittadini possessori di seconde case, con riconoscimento dei diritti dei residenti,
Proposte che portano essenzialmente risparmiasse zia mente in termini mi maggiore efficienza.

Le disposizioni di legge che danno ai sindaci, per cinque anni, potere assoluto di gestione, specie per quando riguarda le piccole comunità, che rappresentano il 91,8% degli 8103 comuni italiani con il 42,2% della popolazione, ha sicuramente semplificato la vita al sindaco eletto, ma ha anche creato piccoli Ras che, spesso, utilizzano il loro potere assoluto come merce di scambio per consolidare le proprie attese di futuro sviluppo politico (sic!).
Possono revocare i propri assessori, i più di fatto escludono le minoranze anche dalla gestione corrente, si fannoM rieleggere, spesso utilizzando il voto di scambio, e quando non possono più essere rieletti, fanno eleggere teste di legno, fratelli, mogli, gregari per continuare a governare, come vice sindaco o come presidente del consiglio, contro lo spirito della legge, e senza che nessuna "autorità" si  opponga .
Un sistema  così configurato è spesso bloccato, senza prospettive e spesso utilizza uomini senza capacità amministrativa e, sempre, opera senza controlli visto che l’unico controllo rimasto, con la normativa corrente, è la Relazione sul Bilancio del Revisore dei Conti (che il sindaco stesso nomina).
Una funzione che, per i piccoli comuni, è spesso assegnata ad un ragioniere qualsiasi, non iscritto all’albo dei revisori dei conti, e... qualche volta sodale di interessi.
Sindaci sempre e comunque irresponsabili per gli atti mancati ma sempre pronti a mantenere attiva la confusione amministrativa ed  assumere ogni e qualunque atto che esuli dagli interessi della, spesso piccola o piccolissima, comunità gestita ma che aiuti a portare quel tanto di supplemento di consenso necessario per essere rieletti! Vedi i sindaci ..... dei cumuli di spazzatura e del mare sporco!

Nessun commento: