Per questo addiviene alla conclusione "che si rende, perciò, necessario un intervento per ridurre notevolmente la dispersione idrica intervenendo oltre che sul controllo delle utenze e dei loro consumi effettivi, anche sulle reti per ridurne le perdite attraverso un sistema di regolazione automatica delle pressioni e per individuarne le rotture, onde poter prontamente intervenire per le opportune riparazioni" e "si proceda a miglioramento delle condizioni di distribuzione all'utenza, risolvendo numerose problematiche distributive presenti in molte zone, garantendo ovunque condizioni di distribuzione sufficienti" dando mandato al responsabile dell’Area Tecnica di "provvedere alla emissione di tutti gli atti ed adempimenti consequenziali e necessari per procedere alla "individuazione di un sistema di riduzione delle pressioni idriche e la ricerca delle perdite idriche dell’acquedotto comunale", stimandone i costi necessari, con proposte che possono essere presentate separatamente e/o congiuntamente". Manca solo il nome ed il cognome del nuovo gestore di un sistema idrico integrato privatizzato. Se si volesse.effettivamente trovare il bandolo della matassa di una questione così pregnante per i cittadini si poteva gestire la cosa con maggiore interazione tra i responsabili in gioco e un approfondimento più puntuale [ ...]. Da questo studio e mettendo in fila le conoscenze sul problema acqua si arriva aal conclusione che la maggior parte del volume di acqua perduto è figlio di un pregiudizio che sostiene che bisogna consumare tanta acqua nella stagione morta quanta ne serve per quella estiva. Ecco una stima ragionata del consumo, riferito al 2009,
ultimo Rendiconto approvato dalla Corte dei Conti.
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