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mercoledì 28 agosto 2013

Palazzo dei Principi, passato l'ostacolo

Complimenti all'Amministrazione Comunale protempore per il risutato raggiunto.
Come in un triste e costoso, per il paese, gioco dell'oca, dopo 13 anni ed alcune centinaia di migliaia di euro spesi per la manutenzione ed il necessario ripristino dei lavori sin li eseguiti, si è tornati al punto di partenza. Al punto in cui il progetto di recupero del Palazzo dei Principi di Lanza di Trabia era stato lasciato dalle indagini della Magistratura per malversazione e cattivo uso dei fondi comunitari a carico di promotori e realizzatori di un recupero di dubbio valore storico ed architettonico.
A nulla sono valsi i progetti di valorizzazione proposti dalla Associazione Amici di San Nicola Arcella [....],  l'impegno del Centro Universitario di Bertinoro e la approvazione dalla Regione Calabria con un finanziamento europeo di un miliardo e duecento milioni di lire [B.U.R.C. del 29/03/2004 Suppl. straord. n. 9. .....], poi caduto nel nulla per insipienza delle istituzioni pubbliche protempore e nonostante il gran lavoro di relazioni a questi fatti seguito [....]
Il finanziamento Regionale di 700.000 euro, recentemente ottenuto dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali [....] e la sottoscrizione della convenzione approvata dal Consiglio Comunale  [....], ci hanno riportato a 13 anni fa.
L'amministrazione comunale con la firma della Convenzione, frutto della legge per il trasferimento alle istituzioni locali dei beni demaniali (legge 5 maggio 2009, n 42 sul federalismo fiscale), e delle annesse pressanti prescrizioni a questa connesse, tra circa un anno si ritroverà nel proprio patrimonio un bene come il Palazzo costoso da manutenere visto che "Tutte le opere necessarie alla conservazione del bene che verrà trasferito sono a carico dell'Ente Comunale", accetta che "Il MIBAC si pone quale soggetto attuatore per le richieste di finanziamento a valere sul POR Calabria FESR 2007/2013 e successive programmazioni" e si impegna, come appare dalla documentazione disponibile,  in una strana triangolazione, ad affidarne la valorizzazione ad INVITALIA - Dimore [.....], tappa di un processo di valorizzazione inserito nel titolo "Campus Hotel: Edifici/complessi di grandi dimensioni con un ottimo livello di trasformabilità,in grado, quindi, di accogliere una ricettività speciale, quale quella della formazione universitaria, corredata da servizi culturali legati ala convegnistica, all’alta formazione e ai diversi settori della ricerca e sperimentazione. Struttura inserita preferibilmente in contesti urbani – grandi centri business, città universitarie" connesso alla primigenia missione affidata al restauro del Palazzo nel lontano 1996, nell'ambito di una collaborazione tra INVITALIA  - Valore Paese - Dimore e la Agenzia del Demanio [....].

INVITALIA, agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa con Azionista unico il Ministero dell'Economia e delle Finanze, [....] è una struttura pubblica che si propone, per propria natura, prevalentemente, progetti di gestione fondiaria, e che, vista la gran quantità di strutture locali prenotatesi per l'utilizzo di spazi di lavoro disponibili nel Palazzo di Lanza, difficilmente avrà la  possibilità di procedere nel progetto di valorizzazione di questa struttura presentato [...],  che pur considera strategico,

Il progetto di costituzione di un Centro di Eccellenza, proposto dalla Associazione Amici di San Nicola Arcella [....] basava, invece, la propria redditività sulla dinamica di una attività di gestione che avrebbe interessato l'intero fabbricato e servito l'intero bacino meridionale del paese, e non solo il territorio circostante, allargando il periodo attivo delle attività' commerciali e ricettive all'intero anno solare. portando, così, ricavi per la struttura e PIL per San Nicola Arcella ben più sostanziosi dei 60.000 euro indicati nella convenzione firmata.

«Il programma di valorizzazione approvato dal tavolo tecnico - ha dichiarato il signor sindaco - consentirà di completare il percorso iniziato dal Ministero dei Beni Ambientali e Culturali negli anni '90 e di rispettare gli obiettivi del fondo straordinario del FIO ’89 pari a circa 13 miliardi di lire con un impatto concreto sull’occupazione e sull’economia del territorio, attraverso la valorizzazione culturale e turistica del bene» [....]. Una soluzione che limita l'impatto con le scarne strutture operative dell'amministrazione comunale ma che inevitabilmente finirà per non incidere sulla crescita economica e sociale del territorio.

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