mercoledì 11 settembre 2013
Calabria, treni locali verso l'estinzione
“In merito agli annunciati tagli al servizio ferroviario regionale”, Trenitalia, in una nota, “precisa ancora una volta che è la Regione, nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell’offerta”.“Non è, quindi, Trenitalia che 'taglià - prosegue la nota - come erroneamente viene presentato all’opinione pubblica. E' piuttosto la Regione a non avere le risorse per tutti i servizi richiesti nel contratto firmato con Trenitalia. E' una diatriba nata con il taglio dei convogli che collegano Catanzaro a Reggio, Reggio alla zona della Locride e Lamezia alla piana di Gioia Tauro [....], ennesimo, ma questa volta rintuzzato da Trenitalia, tentativo delle strutture regionali di nascondere le proprie inefficienze ( o forse la propria politica di taglio ai servizi essenziali)
Dopo la privatizzazione di Ferrovie dello Stato, Trenitalia gestisce in proprio l’alta velocità, mentre si rifà ai contratti di servizio con Governo, per le tratte interregionali, e le Regioni per le tratte locali', spesso «commercialmente in perdita" e pertanto " sovvenzionate da risorse pubbliche».
Da qui le regioni meno lungimiranti scelgono scientemente il tagli di servizi. Cosa che però innesca un meccanismo a catena: con la copertura del servizio che diventa sempre più carente, il materiale rotabile e' sempre più' vecchio e maltenuto, la pulizia e' ridotta al minimo e si risparmia anche sulla gestione della aria condizionata, con il pericolo di colpire i passeggeri con infezioni e malattie asmatiche.
Chi è che continuerà a spostarsi in treno? L'isolamento e' il risultato finale.
Con la mancanza di mezzi di trasporto collettivi diminuisce, inevitabilmente, anche la necessaria mobilita' locale, in una regione forte di un nugolo di piccole località turisticamente appetibili.
La realtà e' che bisogna ripensare l'organizzazione delle antiche FS. Non è
bastato realizzare la società ho gestione, l'attuale Trenitalia, scorporando e restituendo allo Stato la rete, cedere a terzi privati la gestione delle concessioni per i treni veloci, riportare a società' consortile e unitaria la gestione dei treni interregionali e locali.
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