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domenica 15 febbraio 2015

San Nicola Arcella, RSU sciolto il contratto, inutile vendetta o salvifica opportita'

Patto leonino, e' l'opposto di questo concetto che la amministrazione comunale sta applicando alla MIA.

Allo scadere dei due primi anni di vigenza, il responsabile del servizio area tecnica settori: urbanistica – demanio – ambiente ha inviato formale comunicazione di avvio del procedimento per risoluzione anticipata contratto per la gestione dei Servizi Integrati di Igiene Urbana ed Ambientale appalto stipulato il 24 dicembre 2012 con la M.I.A. srl essendosi, come più volte segnalato nel corso della estate 2014, avendo potuto verificare gravi in tema programmazione operativa del Servizio, volume della raccolta differenziata ( 15%,), attrezzature utilizzate. Mancata fornitura e distribuzione dei sacchetti e dei contenitori.

E’ avvenuto che i cassoni, rimasti pieni per circa 6 mesi, a causa di una diffida
a sversare in discarica per mancato versamento del corrispettivo alla Regione [Comunicazione della - Regione Calabria - ritardata riscossione tariffa conferimento rifiuti urbani - n. 0261717 - Diffida ad adempiere del 14/08/2014], non avendo soddisfatto in toto la diffida della Regione.

Il pagamento integrale è stato deliberato solo in data 24 novembre 2014, così solo qualche giorno fa i cassoni sono stati svuotati.

E' avvenuto che una segnalazione dei cittadini ha messo in evidenza la enorme quantità di indifferenziata stivata da questa estate, in alcuni container, recentemente acquistati dalla amministrazione comunale e posizionati allo interno della Isola Ecologica situata in località Vannefora, presente forse fin da questa estate ed ad oggi non ancora conferita in discarica. Banchetti per topi ed animali di ogni genere. Ma anche odori nauseanti, risultato di mancato controllo e verifica della congruità della azione del fornitore del servizio.

Così nessuno sembra essersi accorto che i cassoni, non adeguatamente coperti, pieni di spazzatura, viste importanti piogge di questo periodo, probabilmente si sono riempiti di acqua, producendo percolato. Senza contare i miasmi che colpiscono gli abitanti della zona di Vannefora e la probabile si sia verificata anche una dispersione del percolato probabilmente finito nel canalone sottostante, inquinando il territorio, le eventuali falde acquifere e finendo nel mare.

Ma la narrazione si ingarbuglia con tutta altra storia che parte da una diffida a scaricare in discarica, per mancati pagamenti di alcune annualità del relativo contributo alla Regione e quindi alla discarica.[...]

E’ avvenuto che i cassoni, rimasti pieni per circa 6 mesi, a causa di una diffida a sversare in discarica per mancato versamento del corrispettivo alla Regione [Comunicazione della - Regione Calabria - ritardata riscossione tariffa conferimento rifiuti urbani - n. 0261717 - Diffida ad adempiere del 14/08/2014], non avendo soddisfatto in toto la diffida della Regione. Il pagamento integrale è stato deliberato solo in data 24 novembre 2014, così solo qualche giorno fa i cassoni sono stati svuotati.

Ciò nonostante, in una visione puramente burocratica, probabilmente corretta, sembra che la notifica al Responsabile della Area Tecnica e al Responsabile della Polizia locale della “ORDINANZA n. 19 - prot. 4759 - 20/07/2014 - direttive per atti di deposito temporaneo dei rifiuti solidi urbani indiferenziati presso il Centro di Raccolta Comunale Ecologica in localita' Vannefora” non abbia prodotto alcuna azione di controllo e verifica della congruità della azione del fornitore del servizio.

Se non, in questi giorni, un tentativo di rescissione da parte del Responsabile della Area Tecnica del contratto e il contemporaneo lancio di un nuovo bando di gara.

Così nessuno sembra essersi accorto che i cassoni, non adeguatamente coperti, pieni di spazzatura, viste importanti piogge di questo periodo, probabilmente si sono riempiti di acqua, producendo percolato.

Senza contare i miasmi che colpiscono gli abitanti della zona di Vannefora, è probabile si sia verificata anche una dispersione del percolato sia nelle fasi di scarico ma anche per gli eventi precedenti, percolato probabilmente finito nel canalone sottostante, inquinando il territorio, le eventuali falde acquifere e finendo nel mare.

Nel più puro immobilismo e con colpevole superficialità delle istituzioni locali, senza alcun controllo di merito da parte delle strutture comunali a ciò delegate, né , appare, sia stato comunicato ai cittadini ed alle autorità interessate il pericolo ambientale occorrente.

Peraltro nell'isola ecologica seppur realizzata a dovere, non crediamo che sia mai stata disponibile una vasca di raccolta di percolato né sia stato previsto un sistema di trasporto e conferimento ambientalmente controllato.

Producendo,così, le premesse per un allarme ambientale.

Un evento non correggibile per il futuro essendo di fatto la terziarizzazione del servizio RSU un processo di privatizzazione mai concretamente realizzato, essendo rimasti i gestori reali delle attività di raccolta dei rifiuti a San Nicola Arcella sempre gli stessi soggetti fisici, nonostante siano stati ciclicamente sostituite, negli ultimi anni, i contenitori, le imprese vincitrici dei vari bandi emessi, e quindi senza ottenere un qualsiasi miglioramento organizzativo del servizio offerto.

La rescissione del contratto di fornitura del valore di circa 600 milioni/anno è giustificata da ragioni che nulla hanno a che fare con il rischio ambientale corso o per il mancato sversamento in discarica.


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