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sabato 8 febbraio 2014

In...sindaca...bili sfascisti

In occasione di un Consiglio comunale del Comune di San Nicola Arcella, la richiesta, del Consigliere di minoranza Filiberto Forestieri di poter ottenere alcuni atti relativi ai tributi dal 1998 fino a tutto il 2013, necessari a ragionare sui ventennali problemi economici e finanziari dell'Amministrazione sannicolese, era stata derubricata ad "una montagna di carte da trasferire, con una richiesta che non ha precedenti in Italia" e, complice una sentenza del TAR CALABRIA, in una sorta di problema burocratico, si è trasformata  in una disamina su quanto fatto in relazione alle perduranti perplessità della Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, che, con deliberazione n.335/2012 in riferimento al Rendiconto Esercizio 2010 del Comune di San Nicola Arcella, aveva accertato gravi irregolarità, omissioni e criticità relativamente alla gran massa di crediti (Residui attivi) accumulati e reiterati sin dagli anni 90. Perplessità che evidentemente rimangono aperte visto la mancata approvazione e pubblicazione sul sito del Ministero degli Interni del bilanci successivi al 2010.
In questa occasione il Responsabile dei Tributi ha avuto modo di rivendicare una presunta perdita, per l'esercizio 2013,  di circa 600.000 euro di gettito IMU a favore del Fondo di Solidarietà  appositamente istituito dal Governo pro tempore per riequilibrare il gettito tra chi lucra su le enormi entrate derivanti dal analogo enorme parco edilizio dedicato a cittadini non residenti.
La reiterata protesta del  vice sindaco di San Nicola Arcella ha fatto seguito ad un tentativo di fare fronte comune con il sindaco di Cortina e quello di San Cesareo.  Qualche altro sindaco ha avviato una sorta di campagna. [....] contro il Fondo di solidarietà', trovando scarsa eco. Tra questi anche il sindaco di Mede.
Quest'ultimo in occasione di una (rumorosa!) trasmissione di attualità politica ha utilizzato i propri 15 secondi di trasmissione in una valanga di insulti alla Stato ladrone.
Meda è una cittadina in provincia di PV forte di circa 7.000 abitanti, con 3.000 famiglie composte mediamente da 2,3 componenti e 2955 (oggi 3059) abitazioni. Mede può contare su 482 piccole e piccolissime imprese. Il sindaco lamentava la rapina del 60% delle sue (sic!) entrate, entrate che hanno permesso allo Stato di portargli via ben 600.000 mila euro su 1,9 milioni di euro di entrate per la IMU del 2013. Entrate che la amministrazione comunale si era procurata aumentando la precedente aliquota del 33%, oltre allo incremento del 160% della rendita di base aumentata per legge dello Stato, naturalmente a solo “beneficio” di tutti gli altri che non fossero cittadini votanti. Con il risultato di ottenere una entrata del 60% di quanto incassato precedentemente con la ICI.
Il sindaco ometteva di raccontarci che quei 600.000 euro, risultato della applicazione del Fondo si Solidarieta' [...] non vanno alla Stato sprecone ma ai comuni meno fortunati.
Mede nel 2012 ha ottenuto 111.261  euro da  1.492 contribuenti residenti (77,70 euro ciascuno) e 1.677.327 da 5.398 contribuenti per altri immobili (310,73 euro ciascuno).
San Nicola Arcella è una cittadina in provincia di Cosenza forte oggi di circa 1.800 abitanti ma fortemente, invecchiata, con 800 famiglie composte mediamente da 2,1 componenti e che ha potuto contare negli ultimi 3/4 anni una crescita dimensionale atipica probabilmente favorita da una fiscalità ed un costo dei servizi comunali per i residenti estremamente favorevole. San Nicola Arcella può contare su 167 piccole e piccolissime imprese, il 90% stagionali, con 274 addetti (1,6 addetti per impresa).
Anche San Nicola Arcella lamenta un furto di 600.000 euro che non sembra giustificato dai dati del Ministero degli Interni











San Nicola Arcella nel 2012 ha ottenuto 60.000 euro da 444 contribuenti residenti (135 euro ciascuno) e 1,6 milioni 10.301 contribuenti per altri immobili (mediamente 158,29 euro ciascuno, 355 euro circa considerando per abitazione). Senza contare che questi incomodi ospiti lasciano sul territorio tra i 10 e i 15 milioni di euro sul territorio per la manutenzione e la gestione delle proprie seconde abitazioni e per i 20/30 giorni di permanenza estiva. Tutta gente, tra 10/12.000 persone inabili a promuovere o bocciare la gestione delle tasse versate e della qualità dei servizi per cui pagano, sono inabili a votarne i gestori. In questa cittadina turistica del Golfo di Policastro calabrese, un piccolissimo comune che conta circa 500 abitazioni occupate da residenti e circa 4.500 abitazioni di non residenti ( con un rapporto di 9 a 1, dati Istat 2001), un membro della Giunta comunale al quale è stata assegnata anche la direzione del Servizio dei Tributi, dopo aver portato la aliquota IMU al 9,6% l'ultimo giorno utile, pur essendo il bilancio comunale in utile da anni, mescolando impropriamente azione politica con gestione, con ampi rischi per la equità tra chi vota e chi purtroppo paga le tasse, ha avviato una critica che sembra avere i connotati di una campagna a dir poco aggressiva e denigratoria [...] contro lo Stato. Fatto che dovrebbe essere censurato dalle istituzioni superiori. Lamenti e proteste poco fondate se solo si analizza cosa è avvento per il suo circondario. Analizzando i dati ufficiali del MEF, si ottiene:














Una ignobile sceneggiata di gente, gli amministratori dei piccoli comuni turistici, che con meno di qualche centinaio di voti (il sindaco di Mede ha raccolto 450 voti con 12 candidati [....], a San Nicola Arcella si è eletti con 50-60 voti con una lista di 9 candidati [....], gestisce, male, ingenti risorse economiche senza doverne dare conto a contribuenti che non sono abilitati a votare.
La LEGGE DI STABILITÀ N.228/2012 [....] che introduce il Fondo di solidarietà, figlio del federalismo fiscale tanto voluto dai sindaci, una ragionevole metodo per riprodurre equamente i passati contributi dello Stato ai comuni in base a parametri quali la dimensione del gettito, i fabbisogni standard, la dimensione demografica, la dimensione delle risorse soppresse, ecc, ecc.
Fatto salvo lo squallido spot a favore della neo casta dei sindaci, la vera questione sta in una misconosciuta elusione della nostra Costituzione sulla parità dei diritti.

In Italia vi sono (dati ISTAT 2001) circa 5,5 milioni di altre abitazioni, essenzialmente seconde case, di cui circa 3,3 milioni nei comuni con meno di 15.000 abitanti. Tra queste, si deve presumere, abitazioni di famiglia lasciate libere alla morte dei nonni e case di vacanza spesso di dimensioni di meno di 60 mq frutto di piccoli investimenti fatti con il supporto di un mutuo decennale, ubicate, la maggior parte, nel sud del paese, nate nella ubriacatura degli anni ’70 che attualmente valgono, in termini reali, meno di quando acquistate.
Nella area dei comuni con meno di 5.000 abitanti residenti vi sono comuni che raggiungono il limite di 18 abitazione di non residenti per ogni abitazione di residenti. Luoghi in cui, spesso, chi ci abita non è soggetto a versamenti aggiuntivi di Irpef, non paga un euro di IMU. spesso non paga i servizi che usa.
Forse c'è un problema di diritti costituzionali!
I proprietari delle seconde case, spesso 10, 20 volte, in numero, i residenti, contribuiscono con la ICI/IMU alla intera copertura dei costi di gestione delle amministrazioni comunali in cui queste abitazioni sono ubicate, e pagano per servizi, spazzatura, acqua, reflui e perfino elettricità, un costo pieno per un utilizzo di non più dei 20 giorni estivi.
Questi cittadini pur contribuendo alla gestione dell’ente locale non hanno alcun diritto e non possono rivalersi sulle, spesso arroganti ed incongruenti, decisioni dei, loro, sindaci. Non gli è riconosciuto nemmeno uno straccio di possibilità di giudicare con il proprio voto, o con il voto di un proprio rappresentante in consiglio, la gestione della cosa comunale.
Un esempio di democrazia sospesa!
Sarebbe il caso che i media non permettano  al sindaco di Mede di fare pubblicità alla casta dei sindaci che sta montando, favorita dal consolidamento degli effetti della legge Bassanini sugli enti locali, che  rende, questi sindaci , dei piccoli ras, con diritto di vita o di morte per gli impiegati comunali, c'è qualcuno che, in occasione di eventi importanti, p.e. la approvazione del Rendiconto Economico, arriva a sospendere le funzione del responsabile amministrativo per poi reintegrarlo, e liberati persino dalle opposizioni, che nei piccoli comuni sono relegati, di fatto, a pure statuine.

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