AGGIORNA IL CONTENUTO! Vi consigliamo di aggiornare i contenuti di questo sito cliccando sulla immagine della testata. Grazie! Per partecipare!

domenica 2 marzo 2014

Acqua, ammortizzatore sociale?

Dopo anni di fatturazione con consumi presunti e tarati sul massimo statitisticamente consentito, dal 2007 si è passati alla fatturazione a consumo senza però procedere alla lettura dei contatori. Dal 2013 si è adottata una struttura delle tariffe per il Servizio Idrico Integrato composita che  con delibera n* 16 del 18/02/2014 [....], documento che lascia indeterminata la congruità di applicazione delle leggi vigenti in materia di determinazione ed utilizzo delle soprafatturazioni per i cittadini non residenti, la amministrazione comunale di San Nicola Arcella ha confermato le tariffe, determinando in 3.650 gli utenti totali e in 504.700 euro il totale costi di gestione da recuperare.
Senza entrare nei meandri di un Regolamento [....] nato con l'obiettivo di ridurre i costi di gestione della fatturazione e finito in un inno alla non lettura dei contatori, la struttura delle tariffe unitarie sembra essere costretta tra due spade di Damocle:
  1. La logica di un contratto con consumo annuale sottoscritto con il fornitore [....] per consumi stimati e consuntivati trimestralmente per prelievi , misurati a contatore, incongrui con i consumi delle famiglie e delle imprese locali, che contabilizzano consumi trimestrali all'incirca simili e non variabili in ragione delle importanti variazione di volume utilizzato che dovrebbe aversi in occasione della presenza in loco delle circa 4.200 famiglie che si aggiungono alle circa 800 famiglie residenti nel periodo estivo.
  2. Le distorsioni, in termini di fatturazione al cliente finale, derivante dalla stretta connessione contabile applicata per legge, tra volumi utilizzati e volumi della componente acqua acquistata dal fornitore SORICal con la fatturazione dei costi di gestione riguardanti le fognature e la depurazione dei reflui: risulterebbe, infatti, che nei trimestri non estivi ognuna delle 800 famiglie sannicolesi utilizza circa 9 metri cubi/giorno, pari a 9.000 litri/giorno, di acqua.

  3. Ma anche:
  4. Sull'utilizzo di costi di riferimento determinati in relazione a Rendiconti  non certificati ed approvati alla data;
  5. Sull'uso di ammortizzare nello anno costi di investimento con utilizzo pluriennale
  6. Su tariffe, si immagina non essendo disponibili i documenti tecnici di calcolo, calcolate sulle quantità acquistate ( circa un miliardo di litri/anno ) e non sulle quantità di acqua utilizzata (poco più di 300 milioni di litri/anno) cosa che se vera genera un indifendibile (circa 700.000 mc/anno) maggior volume di acqua acquistata per essere definito come dovuto a perdite involontarie per danni alle condutture; costi che comunque andrebbero isolati nella quota fissa come costi comuni indivisibili.
  7. Su una classificazione non corretta di attribuzione dei costi riferentisi a diversi utilizzi, e quindi a alle rispettive tariffe (acqua/fogna/reflui), e sulla loro attribuzione
  8. la cui copertura appare arbitrariamente applicata in modo difforme tra cittadini residenti e non residenti.
  9. Alla differente costruzione delle fasce di consumi tra consumi di cittadini residenti e non residenti
  10. ed infine alla confusione che si fa nella applicazione delle tariffe tra utenze di non residenti e utenze di seconde case di residenti
senza contare che, visti i risultati del Censimento delle famiglie e delle imprese 2011 (ISTAT) che numera in 4.981 gli edifici e in 173 le imprese presenti sul territorio, non appaiono contabilizzate/evidenziate le entrate/mancate entrate dalle famiglie/imprese che si approvvigionano autonomamente attraverso pozzi (circa un migliaio) e delle famiglie/imprese che sembrano non iscritte nei ruoli (poco meno di 500).
Ma anche occasione ghiotta (per il gestore del servizio) per ottenere, in occasione del calcolo della tariffa e di consumi inesistenti, un dividendo generosamente più alto per la costruzione delle tariffe da applicare ai cittadini residenti e votanti contro tariffe unitarie triplicate a cittadini non residenti e non votanti. Forzando a dismisura la interpretazione delle leggi vigenti in termini di tariffe differenziate tra residenti e non residenti, in termini di bilanciamento delle tariffe per la prima fascia di consumo, agevolata.

Struttura delle tariffe che da qualche anno vengono applicate, con qualche differenza, in tutti i centri turistici rivieraschi della zona e, come è uso tra gli amministratori di questi centri, incassate regolarmente dai cittadini senza pagare corrispondentemente le smisurate fatture del principale ed unico fornitore di acqua, la SORICal.

Cose che appaiono incongrue se non leggendole come occasione per soddisfare i necessari livelli di fatturazione contabile, di un fornitore, SoriCal, da qualche anno ritornato pubblico con l'uscita del socio privato, in forte difficoltà finanziaria, necessari a giustificare la presenza  dei propri dipendenti, seppur con ingenti crediti vantati ma non incassati, verso i propri fornitori/soci.

Nessun commento: